Perchè usare Photoshop?
Di Simone Pomata - Aggiornato al 25 Maggio 2012
Photoshop non sempre è necessario
Perché usare Photoshop nella post produzione delle nostre foto quando ci sono già strumenti semplici, economici e veloci come Adobe Lightroom, Camera Raw, Bridge che tra l’altro ci permettono di fare anche altre cose, come l’organizzazione e l’archiviazione delle foto? In questa domanda c’è del vero: Photoshop non va necessariamente usato per tutte le foto. È assurdo pensare di elaborare in Photoshop centinaia di foto di un viaggio, molte delle quali magari anche simili tra di loro, perdendoci diverse decine di minuti per ognuna: sprecheremo inutilmente il nostro tempo e otterremo spesso risultati simili ad una veloce elaborazione con Lightroom o simili.
Vediamo quando conviene usare Photoshop:
- Photoshop diventa necessario nella post produzione delle nostre foto migliori dalle quali vogliamo ottenere il massimo e di quelle impossibili da gestire (per esempio alcuni tramonti in controluce) con gli strumenti elementari che i programmi base (Camera Raw e Lightroom) ci mettono a disposizione.
- Photoshop è l’ideale per ottimizzare le nostre foto per la stampa, per la condivisione via Web, per l’utilizzo su dispositivi mobili, ecc.(presto scriverò un articolo in merito).Una volta finita l’elaborazione di una foto infatti, potremo archiviarla oppure potremo pensare di stamparla, di pubblicarla online o di farne un qualsiasi altro uso. In questi casi non ci servirà sempre la foto alla massima risoluzione, ma dovremo ridimensionarla o comunque applicare dello sharpening sulla foto per aumentarne la nitidezza. Photoshop è lo strumento da utilizzare per queste operazioni, anche su foto che precedentemente abbiamo elaborato solo su Camera Raw o Lightroom. Qui sotto una foto ottimizzata per il web (se vi posizionate sull’immagine col cursore vedrete la stessa foto non ottimizzata per il web).
- Photoshop è utile anche per dare sfogo alla fantasia applicando tecniche creative e non convenzionali sulle nostre foto. Molti fotografi di fama internazionale lo utilizzano principalmente per questo. Nella foto qui sotto per esempio ho usato il filtro Sfocatura di Photoshop in modo creativo per mettere in risalto le persone rispetto al resto della foto e creare una sorta di “effetto macro”.
- Photoshop può rivelarsi molto appassionante. I primi tempi fare post produzione sulle vostre foto potrebbe sembrarvi noioso. Più avanti, quando lo saprete padroneggiare al meglio, la fase di post produzione potrà essere anche più divertente e affascinante della fase di scatto! Se proprio non amate Photoshop, non perdeteci troppo tempo e dedicatelo alla fase di scatto: la fotografia dopotutto è una passione e dobbiamo coglierne il lato che più ci piace.
Alcune raccomandazioni
Detto ciò, è importantissimo ricordare che Photoshop non deve in alcun modo indurci a sottovalutare la fase di scatto e la ricerca delle condizioni metereologi che/ambientali ideali per le nostre foto. Photoshop ci può aiutare a rendere il file grezzo della nostra reflex più simile alla realtà e può anche dare un tocco in più in modo da rendere la foto finale un po’ migliore di quella che era la situazione reale. Tuttavia non fa miracoli! Può aiutarci ad ottenere una foto da 8 da un file grezzo da 6, ma per ottenere foto da 10 non si può prescindere da uno scatto effettuato in condizioni di luce ottima.
Photoshop inoltre non agisce sulla composizione della foto. In alcuni casi potremo utilizzarlo per ritagliare un’inquadratura un po’ larga, ma la composizione la si ottiene sostanzialmente sul campo. Prestate la massima attenzione a questa fase!
Un rischio che si può correre, soprattutto i primi tempi, è quello di abusare di Photoshop. Appena comincerete a gestire gli strumenti di post produzione, presi dall’entusiasmo vi spingerete spesso un po’ troppo oltre, ottenendo foto con colori troppo saturi, con eccessivo contrasto o troppo sharpening. Nessun problema, ci siamo passati tutti! I primi tempi, confrontate i vostri risultati con quelli dei fotografi che preferite. Non si tratta di copiare o di imitarli, ma semplicemente di “farsi l’occhio”, fino a quando non avrete sviluppato la giusta sensibilità.